Per la Cassazione serve il contatto diretto per risolvere il conflitto

Gli orientamenti della giurisprudenza di merito e le buone prassi convergono nel ritenere che al primo incontro davanti al mediatore debbano essere presenti le parti personalmente con l’assistenza dei loro avvocati. Si tratta di una soluzione interpretativa fondata sulle norme del 2013 (decreto legge 69), che hanno dato origine a un contrasto giurisprudenziale sulla necessaria presenza personale delle parti, sulla possibilità e sulle modalità della rappresentanza e sull’effettività della mediazione.

L’evoluzione interpretativa ha trovato il suo arresto in Cassazione con la sentenza 8473 del 2019, che ha chiarito come il successo della mediazione sia riposto “nel contatto diretto tra le parti e il mediatore professionale il quale può, grazie alla interlocuzione diretta e informale con esse, aiutarle a ricostruire i loro rapporti pregressi, e aiutarle a trovare una soluzione che, al di là delle soluzioni in diritto della eventuale controversia, consenta loro di evitare l’acuirsi della conflittualità e definire amichevolmente una vicenda potenzialmente oppositiva con reciproca soddisfazione”.

Fonte Norme e Tributi Plus Diritto de “Il Sole 24 Ore” del 28/06/2021